Come e perché diminuire il tasso di disiscrizione nell’email marketing

da 15 Apr 2024Marketing

Ridurre il tasso di disiscrizione nelle tue campagne di email marketing è fondamentale perché in questo modo puoi mantenere un pubblico compatto, fedele e attento. Partiamo però da un punto chiaro: c’è sempre la possibilità di perdere qualche iscritto al database nel corso dei diversi invii. È un passaggio obbligato.

Quello che bisogna evitare non è il fisiologico addio di una manciata di contatti – che viene tamponata dal percorso di lead generation – ma l’emorragia di potenziali clienti che lasciano il database. Infatti, di fronte a una fuga di iscritti si nascondono dei problemi irrisolti che potrebbero mandare in fumo il tuo funnel di vendita.

Pensaci bene: investi tante risorse per aumentare i contatti, fai un gran lavoro di lead magnet e crei i contenuti giusti per farti apprezzare. E per un dettaglio persi tutto. Meglio risolvere in anticipo questi punti: ecco come ridurre il tasso di disiscrizione dalla newsletter o dalla più ampia campagna di email marketing.

Cos’è il tasso di disiscrizione email?

Noto come Email Unsubscribe Rate, questo valore espresso in percentuale indica il livello di abbandono della tua lista per ogni invio di un messaggio nella campagna di marketing. In pratica, ci suggerisce quante persone – sempre in termini relativi – lasciano il tuo database ogni volta che ti presenti nella casella di posta elettronica.

Un punto importante da ricordare: avere delle persone che lasciano spontaneamente la tua comunicazione via posta elettronica non è un problema. Anzi, in alcuni casi è un bene perché vuol dire che il lavoro di auto-pulizia dei contatti procede. Inutile avere un database di nomi inattivi, meglio se rimangono solo chi deve e vuole. Però il compito dell’email marketing manager è quello di monitorare ed evitare tassi elevati.

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Qual è il tasso medio ideale per te?

Chiaramente non esiste un parametro chiaro e definitivo. Possiamo fare delle stime e prendere in considerazione delle ricerche di mercato che cercano di individuare il tasso di disiscrizione medio di varie realtà.

Come sintetizzato da Optinmonster, molto dipende dalla regione mondiale: in Europa ci assestiamo intorno allo 0.24% mentre negli USA si scende allo 0.19%, in Sud America allo 0.09%. In realtà, alcuni settori possono salire all’1% senza grandi conseguenze. L’importante è avere sotto controllo l’andamento.

Come calcolare il tasso di disiscrizione?

Se hai uno strumento per fare email marketing di qualità puoi accedere a una serie di dati e KPI di email marketing come l’unsubscribe rate, quindi non hai bisogno di calcolarlo. Però è sempre utile conoscere la formula. Che il realtà è abbastanza semplice. Nello specifico, il tasso di disiscrizione si definisce qui:

Numero di utenti disiscritti / numero di email consegnate * 100

Come diminuire le disiscrizioni all’email

È normale avere un minimo di unsubscribe – dovuto anche al fatto che per legge devi avere un tasto per favorire questo passaggio – ma è giusto cercare di ridurre il più possibile questo parametro. Che resta un KPI di email marketing per definire la bontà di un’attività di newsletter o DEM. Allora, quali sono le soluzioni?

Lavora su acquisizione e profilazione

La prima regola per diminuire il tasso di disiscrizione: assicurati che il percorso per ottenere determinati lead sia allineato con le tue esigenze. E soprattutto che non ci siano azioni poco limpide, come ad esempio acquistare database di contatti che non conosci. In questi casi è probabile che le persone non siano interessate a quello che pubblichi, abbandonando prontamente la lista appena mandi un’email non desiderata dal pubblico.

Aspetto collegato: il processo che porta gli utenti a lasciare l’email per iscriversi è poco chiaro, ci possono essere delle incoerenze tali che le persone non si rendono conto di essersi collegate al tuo servizio di invio email su posta elettronica. Di conseguenza, quando mandi la prima email aumenta l’unsubscribe rate.

Il linguaggio è importante

Il tone of voice deve essere allineato al tuo target, questo è il primo passo. Ma il secondo è ancora più importante: devi assicurarti che non sia troppo commerciale, al limite dello spam. Soprattutto quando scrivi l’oggetto email devi fare attenzione: rischi di essere inviato direttamente nella cartella della posta indesiderata.

Mantieni un calendario stabile e coerente

Altro elemento decisivo per ridurre il tasso di unsubscribe: il calendario editoriale della campagna di email marketing deve essere strutturato. Quindi con titoli utili ai potenziali lettori, cercando di mantenere il focus. Per ottenere questo risultato puoi segmentare e inviare a determinati contatti solo i contenuti che desiderano, evitando di ingolfare le caselle di posta elettronica con pubblicazioni che non sono così interessanti per tutti.

Resta sui temi che interessano: argomenti che escono da questa sfera possono essere visti come poco interessanti o addirittura spam. Cerca anche di mantenere una buona continuità: a volte, se lasci passare troppo tempo da una pubblicazione e l’altra le persone si dimenticano di te e ti abbandonano.

Problemi di visualizzazione

Perché le persone abbandonano la tua newsletter? Forse la spiegazione deve essere cercata nel layout poco chiaro, nei problemi di visualizzazione delle immagini che non si caricano o dal fatto che non c’è piena aderenza al mobile friendly. Forse i margini fanno capricci, parti di testo non si vedono e le persone non si fidano.

Non esagerare con le email inviate

Sai qual è il principale motivo che porta le persone ad abbandonare la tua attività di email marketing? In molti casi la soluzione è chiara: sei un disturbo. Mandi troppe email e le persone non trovano utile la tua attività. Quindi, quante pubblicazioni fare a settimana? Dipende, non c’è un limite massimo o minimo da rispettare.

Di sicuro un’email ogni sette giorni è un buon equilibrio, ma come anticipato tutto è relativo a cosa comunichi e all’argomento dell’invio. Anche un annuncio commerciale a settimana che ripete sempre le stesse cose può diventare motivo per abbandonare il tuo canale di invio sales letter via posta elettronica.

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La centralità di uno strumento fondamentale

Tutte queste attività sono fondamentali ma con un tool adeguato puoi generare presupposti interessanti. Non solo per ridurre il tasso di disiscrizione ma anche per realizzare delle strategie adeguate per ogni soluzione.

Riccardo Esposito

Riccardo Esposito

Copywriter e blogger, autore di My Social Web. Lavoro con la scrittura online e mi occupo di temi legati al web marketing.